sabato 7 dicembre 2013

Unico post per un po' di cose

In questo momento sto ascoltando:
Gregorian - Brothers in Arms
Sonata Arctica - Silver Tongue 
Sonata Arctica - Shy 


In questo periodo durante il quale non ho scritto nulla in realtà qualcosa ho finito, semplicemente non mi sembrava il caso di scrivere un post per 2 o 3 righe, quindi ora che ho accumulato qualcosa posso finalmente buttare giù qualche riga. Cominciamo:

Black Knight Sword (PS3): Inizio parlando di questo dato che, se l'ho (appena) finito, è proprio per togliermelo di mezzo così da passare ad altro postare le mie impressioni su questo titolo a dir poco sconosciuto, che si trova nei negozi digitali del PSN e del Live Arcade, assieme alla relativa demo. Per farla breve, si tratta essenzialmente di un platform con un tocco di action, partorito dalla mente folle di Suda51. L'elemento che mi ha spinto a comprarlo è stato il fatto di trovarlo scontato a €3,59 il design, dallo stile veramente unico (e cruento). Piuttosto che dilungarmi e far capire il concetto per metà, posto direttamente qualche immagine:

Schermata di start
Screenshot di gameplay generico
Ve l'avevo detto che era cruento

In pratica è come se tutti gli scenari fossero dentro un palco, dentro il quale si svolge tutto.
Ok, panoramica finita. Vediamo qualche elemento random che mi è piaciuto o meno:
  • Difficoltà: Se lo stile si vede subito dalla demo, quello che non si capisce è quanto sia difficile. Il gioco è dannatamente old-school: checkpoint contati e piazzati solo dopo estenuanti combattimenti o fasi platform degne di far imprecare anche chi ha platinato Demon's Souls, soldi (o cuori pulsanti, che sono l'equivalente) sufficienti a potenziarsi del tutto solo una volta arrivati all'ultimo stage, salvataggi rigorosamente manuali e il fatto di metterci una vita ad uscire dalla partita e ricominciare (badate bene, dall'ultimo checkpoint, i.e. una vita fa) sono tutte cose che danno l'impressione di un gioco di qualche generazione fa. Molto probabilmente il tutto è intenzionale, e secondo me l'intento degli sviluppatori è proprio quello di far proseguire il giocatore anche se le cose non sono andate in maniera esattamente perfetta, ma il gioco è talmente difficile che se non si arriva al boss con almeno 2/3 di vita è veramente difficile riuscire a sconfiggerlo.
  • Il narratore: Devo dire che l'unica voce che sentiremo parlare durante le poche ore di gioco (almeno, se non si conta tutto il tempo perso a causa di morti e tentativi vani) sarà veramente molto bella, capace di suggestionare e contestualizzare le cose in maniera perfetta. Almeno, in inglese. Ho dovuto cambiare di corsa la lingua del sistema perché in italiano è veramente inascoltabile.
  • Il boss finale: Qui c'è poco da dire, se non che è hands down la cosa più geniale del gioco. Azzecatissimo visto il design generale, e difficile quel tanto che basta da farti imprecare un po' ma darti una grandissima soddisfazione appena riesci a sconfiggerlo. 
  • OST: Alcune BGM sono veramente carine, peccato che in giro per il web le poche cose che erano presenti sono state rimosse per questioni di copyright. Too bad.
 Insomma, tirando le somme, devo dire che il gioco in sé, se si fa pace col livello di sfida, non è male. Peccato che per finirlo mi sia dovuto mettere di proposito, e non sia stato lui a prendermi e motivarmi ad andare avanti, ma questo forse è più un problema mio.

Orpo, ma quanto si è fatto lungo il post? Non mi sembra il caso di allungarlo ulteriormente per parlare di Shakugan no Shana, quindi magari ci rivediamo quando finisco la terza serie, così da fare post unico.

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